Posted on Gen 15, 2017
La piccola grande Panda 4×4 è arrivata a Buenos Aires. Appena uscito dal tratto cronometrato Giulio dice “I 65 km dell’ultima speciale non ci hanno regalato nulla. La Dakar non ha regalato nulla nemmeno oggi e sono stati lunghissimi. I canali erano molto profondi per via del passaggio dei camion e la PanDAKAR faceva davvero difficoltà, ma ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti ad uscire. Ora abbiamo il trasferimento di 600 km verso Buenos Aires.” Forse Giulio ed Antonio non si rendono ancora conto. Hanno scritto una pagina importante nella storia del motorsport. La prima auto italiana, la prima vettura marchiata Fiat, la prima utilitaria derivata dalla serie ha tagliato il traguardo del più duro ed estremo rally raid al mondo. Il maltempo che ha contrassegnato questa edizione non ha fermato la Panda 4×4 di Orobica Raid. 9.000 km, solo 53 auto al traguardo rispetto alle 93 partenti. Senza contare che per ben 5 giorni l’altitudine non è mai stata sotto i 3.500 mt, affaticando il fisico degli equipaggi e i motori a causa della mancanza di ossigeno. La Fiat Panda conferma il suo stato di grazia e tagliare al traguardo di questa incredibile gara equivale ad una vittoria. La PanDakar di Orobica Raid aggiunge un’incredibile record che si aggiunge a quelli stabiliti nel 2016: 190.000 immatricolazioni che confermano per il quinto anno consecutivo la vettura più venduta in Italia. Grazie alle sue svariate motorizzazioni e versioni la rendono la scelta perfetta per qualsiasi utilizzo ed esigenza, dagli ostacoli cittadini alla neve… E da oggi, anche al...
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Posted on Gen 13, 2017
Giorni lunghissimi, infiniti. Sono ormai la routine a cui questa seconda settimana ci ha abituati. Lunghe assenze di comunicazione tra il team PanDAKAR in gara e chi cerca di avere notizie riguardo la situazione giornaliera. L’alluvione della zona che ha colpito Salta ha ritardato l’avvio del tratto di trasferimento a cui si doveva far fronte per raggiungere Chilecito. Per certo si sa che Yuri e Marco team hanno lavorato duramente tutto il tempo tra mercoledì e ieri mattina, per rialzare e curare la Panda 4×4. L’arrivo al bivacco è avvenuto solo alle 2 di notte tra l’incredulità di tutti. Ieri mattina la piccola belva è partita per la speciale, ma improvvisamente poco dentro la speciale il cambio si è rotto. La notizia è arrivata da un sms inviato dal camion che viaggiava su strada, chiamato T5. Il camion di assistenza partiva poco dietro Giulio ed Antonio e questo ha permesso di poter provvedere alla riparazione. La giornata non inizia bene. Le condizioni di lavoro in speciale non sono del tutto identiche alle operazioni che si potrebbero svolgere in officina con ponti ed attrezzi e così quello che si potrebbe fare in 2 ore si raddoppia o si triplica con estrema facilità. La Panda riparte, attardata ma c’è. Dalla serata di ieri non abbiamo notizie se l’equipaggio è riuscito ad uscire dalla speciale infernale o no. Il bivacco di San Juan dove la carovana della Dakar 2017 ha dormito in attesa della speciale di oggi sta per svegliarsi e molti veicoli sono ancora in balia dello stage 10 tra cui forse anche la nostra PanDAKAR ed il camion di assistenza....
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Posted on Gen 11, 2017
La storia riguardo la tappa di ieri ha dell’inverosimile. Il sole finalmente arriva e a metà mattinata fa dimenticare il freddo della notte passata ad Uyuni. I nostri uomini salutano la Bolivia, solo i piloti. Marco e Yuri, gli angeli custodi “stradali” della PanDAKAR con tutte le assistenze sono a Tupiza per la questione “marathon“. Il sole ad Uyuni si riflette sul vetro dell’auto. Inizia così l’ottava tappa con una prima speciale e nel frattempo nella parte a nord dell’Argentina a Salta – città in cui sarebbe dovuta arrivare la carovana ieri – si sta scatenando il diluvio. Da questo preciso momento tutta la gara resterà in balia di una tempesta durata diverse ore, in cui l’organizzazione ha notevoli difficoltà. Da una parte la città di Salta che ha pagato e vuole il passaggio della Dakar è in attesa dell’arrivo dei concorrenti e dall’altra una frana limita l’accesso alla città 200 km prima sull’unica strada percorribile per arrivarci. Alcune assistenze sono già a Salta oltre la frana ma altre sono sul versante opposto. La seconda speciale parte, ma l’organizzazione decide che i camion non possono transitare per via di passaggi troppo stretti. Per Giulio ed Antonio è stata una vera impresa poter contare solo su se stessi per oltre 250 chilometri. In serata viene presa la decisione che la tappa nr. 9 (che si sarebbe disputata oggi) viene annullata per cercare di recuperare tutti i veicoli che sono ancora in speciale ed ai due lati della frana, comunicando che per la serata un piccolo bivacco viene allestito a Salta ed un altro nella cittadina di Tilcara. Alle 6.00 di questa mattina la Panda 4×4 arriva al bivacco con l’incredulità di tutti gli altri equipaggi. Non si avevano notizie di lei oltre al primo tratto cronometrato: i telefoni cellulari erano stati inondati dall’acquazzone e dal fango creatosi in speciale. Si scopre solo dopo le prime chiacchiere tra Giulio ed Antonio e i ragazzi dell’assistenza che fuori dalla speciale un giunto omocinetico aveva deciso di abbandonarli e costringerli alla riparazione perdendo tempo. Oggi tutti i concorrenti sono attesi a Chilecito, dopo oltre 500 km di trasferimento per ripartire poi domani con la tappa 10. I meccanici del team potranno occuparsi della Panda bisognosa di affettuose cure prima della tappa 10 che da Chilecito porterà a San Juan. L’odissea dei nostri eroi...
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Posted on Gen 10, 2017
Con la settima tappa è iniziata la seconda settimana di questa Dakar 2017, e quella di ieri è stata una tappa marathon dura, durissima. Aveva ragione l’organizzazione: andando avanti con questo passo sarà peggio della settimana appena trascorsa. La pioggia ed il maltempo sono sempre i protagonisti. Non sono stati pochi gli equipaggi che hanno perso tempo o addirittura non sono arrivati al bivacco. Ad Uyuni il bivacco marathon allestito sembrava un piccolo accampamento tra amici. Pochissimi gli equipaggi rimasti in gara e tra queste figura la nostra PanDAKAR con al seguito il camion di assistenza di Paolo, Giuseppe e Loris. La nostra auto ha concluso la tappa in 2h12′ senza particolari problemi e resta 56° in classifica generale. Ormai il fatto che la macchina emetta del fumo bianco è normalità. L’altitudine genera problemi ai motori con turbocompressore per via dell’aria rarefatta. La tecnica evidenzia che ogni 1.000 metri si ha una perdita di potenza del 15%. In alcuni punti a 4.000 metri di altitudine, i veicoli non riescono a superare dislivelli di pochi metri! Oggi l’organizzazione ha modificato ancora il percorso, rendendolo ancora più impegnativo, soprattutto in funzione dell’impossibilità di avere assistenza da parte dei camion per la seconda parte di giornata. 246 km senza camion. Il tutto dovuto allo straripamento di un fiume, e il clima piovoso non tende al miglioramento. La nota positiva del giorno è che si rientra finalmente in Argentina,. Forse lì le temperature dovrebbero...
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Posted on Gen 9, 2017
Il giro di boa è stato fatto. Il Team PanDAKAR ha raggiunto La Paz nella serata di venerdì. La tappa di quel giorno era stata annullata a causa del maltempo, una vera e propria apocalisse a dire il vero, con il bivacco di Oruro completamente allagato e i veicoli infangati. “La sicurezza prima di tutto” sono state le parole dell’organizzazione e così tutti gli equipaggi hanno dovuto raggiungere la capitale boliviana via strada. Un palco è stato allestito in centro per accogliere i concorrenti che hanno stretto la mano a Evo Morales, il presidente della Bolivia. Una folla lunga diversi chilometri ha aspettato la Dakar già prima dell’ingresso in città. Quello che lascia veramente stupiti è il fatto che queste persone – si pensa a qualcosa come 2 milioni – hanno aspettato per tutta la giornata al freddo e sotto la pioggia. Ci sono anziani, donne e sopratutto bambini, ammirevoli e pronti ad applaudire sventolando le bandiere della Bolivia. Tutti i concorrenti ricorderanno bene questa giornata in cui solo un cenno con la mano, un lampeggio di fari o una clacsonata ha fatto esplodere di gioia la folla pronta a scattare foto o registrare un video. L’umanità di questo Paese rimarrà nella storia della corsa più famosa al mondo. Ieri il team ha provveduto a ripristinare l’auto cercando di rimetterla a nuovo pronta per la nuova settimana di gara in direzione Buenos Aires. Un grande lavoro svolto con cura da Marco e Yuri nonostante il freddo e la pioggia che come si è potuto vedere nelle immagini online hanno incessantemente raffreddato questo riposo forzato della Dakar. Al telefono una breve conversazione Giulio ed Antonio danno un primo bilancio positivo: “Siamo contenti di essere arrivati fino a La Paz, città che i concorrenti ritirati non hanno potuto visitare. Siamo pronti a ripartire!”. Oggi i nostri eroi dovranno affrontare la tappa che porterà ad Uyuni. La speciale in questione viene chiamata “marathon“. I concorrenti, al termine della speciale raggiungeranno il bivacco ma qui non troveranno le assistenze e quindi non potranno contare sul loro appoggio per poter lavorare sui veicoli. Li ritroveranno domani sera con il rientro della gara in Argentina a Salta, ai piedi della cordigliera delle...
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Posted on Gen 7, 2017
La scarsità di informazioni alla Dakar è da mettere in conto. Prima o poi si sapeva sarebbe accaduto. La zona boliviana in cui sta bivaccando tutta la carovana ha difficoltà di ogni genere. Pensate che se voleste andare in pullman, che in sud America è uno dei mezzi di trasporto più diffusi perchè i voli costano ancora parecchio, da Tupiza a Oruro per seguire la Dakar dovreste fare 560 chilometri attraverso le Ande su strade sconnesse, partendo da un’altezza di 3.300 metri e passando attraverso i 4.000 metri fino a raggiungere la città appunto di Oruro a 3.700 metri. Le difficoltà sono le stesse anche sul lato della comunicazione via telefono, con tutte le conseguenze per chi cerca di mettersi in contatto con il proprio team, sia localmente che dall’altra parte del pianeta. Ci eravamo lasciati con la tappa 3 che arrivava a San Salvador de Jujuy con non pochi problemi e la lunga notte della Panda nel deserto. La tappa 4 rappresentava la prima di 4 tappe da oltre 400 km di speciale. Solo un breve messaggio dal telefono di Antonio Cabini, il navigatore a bordo della PanDAKAR rassicurava sull’arrivo in piena notte al bivacco. La tappa 5 che da Tupiza portava a Oruro era suddivisa in due parti con un tratto centrale neutralizzato. All’arrivo alla fine della prima parte, l’equipaggio della Panda è stato avvertito che la seconda speciale era stata annullata per via delle cattive condizioni climatiche e si doveva provvedere a raggiungere il bivacco via strada. Il colpo di scena è arrivato poco fa: un vero e proprio nubifragio si sta abbattendo sul bivacco e A.s.o. – l’organizzazione – ha deciso di annullare la tappa odierna che avrebbe portato tutti i concorrenti a La Paz. Notizia che rattrista, ma allo stesso tempo dà modo di recuperare al meglio fisico e veicoli con un doppio stop. Domani infatti la carovana rispetterà il classico giorno di riposo nella capitale boliviana La Paz, e l’attività sportiva riprenderà lunedì. PanDAKAR über Alles! ...
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